Terrorismo, Maroni: Terrorismo, Maroni:

Dall'India all'Italia la strage di Mombai fa paura. E il livello dell'attenzione nel nostro paese e nel resto d'Europa è altissimo, come conferma il ministro dell'interno: "Siamo in stretto contatto - ha affermato Maroni - con tutti i corpi investigativi americani e europei perché, primo, bisogna capire bene che cosa è successo e chi c'è dietro e se questo può avere sviluppi ulteriori; secondo, prendere tutte le misure adeguate e siamo assolutamente convinti che lo saranno". In Italia "il livello di attenzione è altissimo come in tutto il mondo", ha ribadito. "C'è un livello di attenzione massimo perché ogni volta che succedono fatti come quello in India, ovviamente bisogna prima capire e poi agire di conseguenza, cosa che noi facciamo regolarmente". Secondo Maroni, "quello che è avvenuto è un fatto eccezionale che richiede un'attenzione eccezionale. Ed è quello che naturalmente stiamo facendo". Negli ultimi mesi è stata intensificata la vigilanza dei siti considerati sensibili. Non è un caso che in Sardegna in questi giorni sia in corso un'esercitazione della nato guidata dagli italiani della divisione "Acqui" dell'esercito dove si ipotizza che in Europa dei terroristi siano intervenuti in larga scala in un paese immaginario. La lezione è chiara, se in India è stato necessario l'intervento delle forze speciali per risolvere la situazione. E su quei fatti la procura di Roma ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di sequestro di persona e strage a fini di terrorismo. La delega è dei carabinieri del Ros e della Digos di Roma e non è escluso che sia necessario recarsi a Mombai per indagare insieme con le autorità indiane. Una cellula terroristica ha bisogno di assoluta segretezza per agire. La più piccola interferenza fa saltare i piani. E in Italia fino ad oggi quando c'è stato anche solo il sospetto della pericolosità di una presunta cellula terroristica le forze dell'ordine sono intervenute. Anche perdendo molte prove utili nei processi, ma disarticolando i terroristi. Poche condanne insomma fino ad oggi.