Berlusconi indagato per concussione e minacce

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view post Posted on 15/3/2010, 21:01




ROMA - Il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, è formalmente indagato dalla procura di Trani nell'inchiesta Rai-Agcom per concussione e per 'violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario' (articoli 317 e 338 del Codice penale), reati compiuti ai danni dell'istituzione del Garante per le Comunicazioni.. Lo si è appreso a Trani da fonti vicine alle indagini. E' quindi questo il contenuto della risposta che la procura di Trani ha fornito all'istanza presentata stamani dai legali del premier, Filiberto Palumbo e Niccolò Ghedini, che chiedevano se il premier fosse indagato. Contenuto che il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo non aveva voluto anticipare, pur confermando che la Procura, 'interpellata' da Berlusconi circa l'iscrizione nel registro degli indagati, aveva risposto al premier. Le fonti che hanno confermato l'indagine su Berlusconi non hanno voluto confermare se, così come sembra ormai chiaro, l'ipotesi di reato sia quella di concussione per le presunte pressioni fatte dal premier per fermare Annozero. Sulla vicenda il riserbo di inquirenti e difensori è totale.

INNOCENZI INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO - Nei confronti del commissario dell'Agcom, Giancarlo Innocenzi, la procura ipotizza il reato di favoreggiamento personale (art.378 del Codice penale), in relazione alle dichiarazioni fatte nel corso di un'audizione dinanzi agli investigatori in cui avrebbe negato di aver ricevuto pressioni da Berlusconi per chiudere Annozero.

MINZOLINI INDAGATO PER RIVELAZIONE SEGRETO - Il direttore del TG1, Augusto Minzolini è indagato nell'inchiesta di Trani per violazione dell'articolo 379 bis del Codice penale: 'Rivelazioni di segreti inerenti a un procedimento penale'. Minzolini non avrebbe osservato il divieto imposto dal pubblico ministero, Michele Ruggiero, di non rivelare a terzi il contenuto dell'interrogatorio a cui fu sottoposto a Trani il 17 dicembre 2009 nell'ambito delle indagini sulle carte di credito American Express.

BERLUSCONI: A TRANI VIOLATA LA LEGGE - Silvio Berlusconi si e' detto 'scandalizzato' dall'inchiesta di Trani, dove a suo avviso ci sono state 'palesi violazioni di legge'. 'E' un'iniziativa grottesca, che tuttavia non mi preoccupa affatto - ha detto il presidente del Consiglio, intervistato dal Gr1, commentando l'inchiesta su Rai-Agcom - perche' sono intervenuto a destra e a manca' contro i processi in tv e le mie sono "posizioni non soltanto lecite ma doverose". Berlusconi e' poi tornato a parlare di 'clima avvelenato' da una sinistra che, a suo avviso, ha 'armato le procure contro di noi e usa le intercettazioni e la giustizia ad orologeria per la sua campagna di insulti sui suoi giornali e nelle piazze'. 'Se ci sara' incredibilmente negato il diritto a presentare la lista del Pdl a Roma e provincia - ha detto ancora - io penso che vinceremo ugualmente'.

Berlusconi aveva chiesto stamani alla Procura di Trani di sapere ufficialmente se il suo nome è iscritto nel registro degli indagati. L'istanza è stata depositata poco fa dall'avvocato Filiberto Palumbo, di Bari, che assiste il presidente del consiglio assieme all'avvocato Niccolò Ghedini. La richiesta è stata depositata all'ufficio registro generale della Procura ai sensi dell'art. 335 del Codice di procedura penale dopo la diffusione di notizie di stampa secondo le quali Berlusconi sarebbe indagato per concussione. Il capo del governo, infatti, non ha mai ricevuto dalla Procura di Trani alcun avviso di garanzia.

SLITTA A DOMANI AVVIO ISPEZIONE A TRANI - Sarebbe destinato a slittare a domattina l'inizio formale dell'ispezione disposta dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, alla Procura della Repubblica di Trani dopo le rivelazioni sull'inchiesta Rai-Agcom nella quale sarebbe indagato il premier Berlusconi. A quanto si e' saputo, gli ispettori potrebbero arrivare nel pomeriggio di oggi a Trani, ma comunque si presenterebbero in Procura non prima di domattina. Accertamenti sulla competenza territoriale e su un eventuale 'abuso' delle intercettazioni: sarebbe questo il mandato ricevuto dagli ispettori del ministero. L'invio degli ispettori ha suscitato le proteste dell'Anm di Bari che lo ritiene un "rischio di intralcio all'inchiesta".

TOGATI E LAICI, CSM INDAGHI SU ISPEZIONE
Il Csm metta sotto la lente di ingrandimento l'ispezione disposta dal ministro della Giustizia Angelino Alfano alla Procura di Trani, per accertare se vi siano interferenze nelle indagini in corso che riguardano "personaggi politici di rilievo nazionale". E' quanto chiede la maggioranza dei consiglieri del Csm al Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli, suggerendo di affidare la verifica alla Prima commissione.

ALFANO, A TRANI INTERCETTAZIONI A STRASCICO - "A Trani sono state fatte intercettazioni a strascico", cioé "in una logica quasi da catena di Sant'Antonio; viene violato l'articolo 15 della Costituzione e probabilmente anche le leggi che regolano già attualmente, prima ancora della entrata in vigore della nostra riforma, l'uso delle intercettazioni come strumento di indagine". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a margine di una visita alla Procura della Repubblica di Bari e in relazione all'inchiesta della Procura di Trani nella quale sono state intercettate, tra le altre, telefonate del premier Silvio Berlusconi. "Le intercettazioni - ha aggiunto Alfano - sono una grave violazione della riservatezza del diritto alla privacy consentita dalla legge, diritto che può essere violato in ragione di una legge e solo in determinate circostanze".

MAGISTRATI CERCHINO CHI FA USCIRE NOTIZIE - "Noi chiediamo alla magistratura di fare uno sforzo per individuare i responsabili delle fughe di notizie": ha detto il ministro della Giustizia a proposito della pubblicazione di intercettazioni sulla inchiesta della Procura di Trani. "Noi pensiamo - ha aggiunto - che ci voglia una maggiore serietà nell'affrontare la questione della riservatezza, anche quando ci troviamo di fronte a intercettazioni che possono coinvolgere soggetti che non c'entrano nulla con le indagini". "E' gravemente immorale, oltre che illegale - ha detto ancora Alfano - far sì che queste finiscano sui giornali". "Se i magistrati di una determinata procura ritengono che la 'talpa' sia dentro quell'ufficio - ha aggiunto Alfano - inviino le carte alla procura competente, perché indaghi sulla procura in cui si ritiene che possa esserci la talpa. Se invece non ritengono che là dentro ci possano essere delle talpe, indaghino loro stessi, ma qualche risultato su questo lo portino".

NESSUNA INTERFERENZA, INCHIESTA VA AVANTI - ''Vorrei tranquillizzare tutti, gli ispettori vanno a Trani per svolgere il loro lavoro da magistrati, perche' tali sono. Non devono, non possono e non vogliono interferire nell'inchiesta che deve andare avanti", ha detto ancora il ministro della Giustizia a proposito delle osservazioni dell'Anm di Bari secondo cui la visita degli ispettori a Trani rischia di intralciare l'inchiesta. ''Credo che sia un servizio utile alla giustizia - ha detto ancora - accertare come delle talpe abbiano potuto fare filtrare notizie sui giornali''. ''Il reato di rivelazione del segreto d'ufficio - ha detto ancora - e' un reato gia' previsto e punito dal nostro codice penale ma purtroppo non viene mai a produrre condanne, la casistica giudiziaria non lascia tracce di grandi ricordi di condanne per fughe di notizie, di arresti di talpe dentro gli uffici che maneggiano materiale riservato''. Le aspiranti talpe - ha detto ancora - devono sapere che i magistrati le combattono, che non e' possibile violare le regole di riservatezza del segreto istruttorio impunemente''. ''noi intendiamo - ha concluso - contribuire a questa garanzia di riservatezza che ogni cittadino italiano merita''.

BERSANI, BERLUSCONI USI IL TELEFONO PER ALTRE COSE
"Io il telefono lo dedicherei a qualcosa che interessa più da vicino gli italiani". Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a margine di un convegno nazionale del partito sulla sanità, ha commentato i colloqui telefonici del premier Berlusconi entrati nell'inchiesta della procura di Trani su Rai-Agcom. A proposito del clima avvelenato, Bersani afferma: "Non si può dare la colpa a noi. Non cerchiamo un referendum politico - ha detto Bersani ai cronisti - in queste regionali. Sul piano di politica nazionale noi non chiediamo di mandare a casa il governo ma di mandargli una 'letterina'. Il resto sono tutte questioni amministrative, come la sanità, la scuola, il lavoro, tutti temi che si vedono poco non certo per colpa nostra". "Il governo - ha aggiunto il segretario del Pd - ha cento voti di maggioranza in Parlamento, e in venti mesi è andato avanti con decreti e voti di fiducia. Potrebbe avere in mano la situazione, dovremo avere un paese concentrato sui propri problemi e un governo che si concentra su di essi. Se non c'é tutto questo - ha concluso - non si può dare la colpa a noi".

GHEDINI, IRRILEVANZA PENALE DEI FATTI
''L'irrilevanza penale dei fatti, e comunque la totale e assoluta incompetenza territoriale di quella Procura'' sono dimostrate, secondo l'avvocato Niccolò Ghedini, dalle notizie sulle indagini in corso a Trani. Ghedini sottolinea inoltre ''la reiterata e continua violazione del segreto di indagine.



FERRI (CSM), SONO SERENISSIMO - ''Sono serenissimo'': cosi' il consigliere del Csm Cosimo Ferri risponde a chi gli chiede conto del suo stato d'animo dopo essere stato chiamato in causa nell'ambito dell'inchiesta di Trani. ''Spero che siano pubblicate tutte le intercettazioni delle mie telefonate con Innocenzi perche' non ho nulla da nascondere'', aggiunge Ferri. Secondo quanto riportato ieri dal Fatto, Ferri avrebbe dato consulenze legali al commissario di Agcom Giancarlo Innocenzi per intervenire su Annozero. Oggi Ferri si e' presentato regolarmente a mezzogiorno al Csm per presiedere una riunione della settima Commissione del Csm, che ha ascoltato il presidente del tribunale di Parma.

MINZOLINI: NON CAMBIO VADO AVANTI, GUARDO AD ASCOLTI - ''Non cambio, vado avanti sia per la linea sia per i cambiamenti che ho apportato al Tg. Preferisco essere cacciato per la linea ma non perche' gli ascolti vanno male o perche' il prodotto non e' all'altezza''. Intervistato da Enrico Mentana per 'Par condicio' su Corriere.it, il direttore del Tg1 Augusto Minzolini ricorda che il suo Tg deve stare sul mercato e dice: ''Penso di essere equilibrato, lo penso sul serio, lo vedo dagli ascolti''. E respinge l'accusa di sudditanza nei confronti di Berlusconi (''Non c'e' assolutamente un filo diretto, dal mio insediamento l'avro' sentito 5 o 6 volte''), sottolinea di non sapere ancora se e' indagato e denuncia: ''Contro di me atteggiamento pretestuoso''. Con Berlusconi, ribadisce, ''non c'e' un filo diretto'' tutti i politici ''chiedono - sottolinea - c'e' chi telefona e chi mi fa telefonare, ma lo fanno tutti. Sono tutte cose banali che avvengono per i direttori Rai e per tutti i direttori forse anche al Corriere della Sera''. Il direttore del Tg1 giudica ''ignobile'' l'articolo de Il fatto quotidiano che lo ha tirato in ballo ma sottolinea di non leggere mai quella testata cosi' come, dice, ''non guardo quasi mai nemmeno Annozero''. Poi tornando su Berlusconi: ''Non mi scandalizza che esprima giudizi su Santoro, lo ha sempre fatto'' quello che conta, dice, ''sono i fatti: quelle trasmissioni non sono mai state chiuse''.
 
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view post Posted on 17/3/2010, 14:37
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